I Garavelli Antonelli

Cristoforo GaRavelli Antonelli

Ciao a tutti,

 

Oggi parliamo di Ingegneria Idraulica

 

L’ultimo membro della famiglia Antonelli che è necessario nominare nella presente ricerca, è di Cristoforo Garavelli Antonelli, figlio di Catalina, sorella di Giovanni Battista “il maggiore.

Quando presento gli Antonelli scrivo sempre i seguenti titoli; architetti-ingegneri di costruzioni e ingegneri d’idraulica.

Anch’io ho molto da imparare, quando s’investiga sugli Antonelli devi avere tre lauree: di architettura, ingegneria civile e ingegneria idraulica…che io non ho, ma m’impegno a darvi info facili, leggete attentamente.

 

Diga

E’ un’opera idraulica di sbarramento costruita a scopo di protezione o per la costituzione di un bacino.

 

Oppure per Chiusa

Sotto la denominazione generale di chiusa s’intende un sistema idraulico d’intercettazione di un corpo idrico (fiume, lago, canale, mare, ecc.) mediante una paratoia apribile, in alcuni casi anche regolabile per soprattenere il corso dell'acqua, costringendola a un regolato sistema.

 

Qualunque possa essere il materiale o la loro struttura, nel loro stabilimento occorrono alcune generali avvertenze, affinché ne siano convenientemente determinate la posizione e la figura.

1.° Per il collocamento della chiusa si scelga un punto ove l’alveo (Incavo del terreno) sia stabilito, e le sponde siano solide, e non minacciate dalla corrente.

2.° L'edificio presenti alla corrente una faccia inclinata, che ne riceva obliquamente l'urto. I Pratici stabiliscono, che la chiusa da quella parte appunto che è investita dalla corrente, e che dicesi il petto, debba avere la scarpa d'un metro, o almeno di mezzo metro di base per ogni metro d'altezza.

3.° Dalla parte opposta è molto maggiore il bisogno della scarpa affinché l’acqua che sormonta la chiusa, cadendo troppo violentemente, non abbia da formare nell'alveo (Incavo del terreno) sotto lo stramazzo un profondo gorgo, che ponga in compromesso la stabilità della costruzione. Si chiama anzi specialmente in questa parte la scarpa della chiusa, e se le assegna il due, il tre, e infine il cinque di base per uno d'altezza.

4.° La larghezza della chiusa in sommità non sia minore di quanto si richiede affinché la costruzione sia capace di resistere alla pressione e all'urto del fiume; per lo che dovranno consultarsi le formule idrodinamiche intorno alla stabilità dei ripari opposti all'urto della corrente.

5.° L’estremità della chiusa siano sostenute da robuste testate internate nelle sponde laterali, in modo da poter esser sicuri che la corrente facendosi strada di fianco, non abbia a rendere inutile l'edificio.

L'altezza sia opportunamente determinata affinché la chiusa possa trattener le acque ordinarie del fiume quanto basta per mantenere nel diversivo (che serve ad attuare una deviazione) quella costante altezza d'acqua, che è necessaria per gli usi e per gli effetti divisati; e lasci trascorrere nell'alveo (Incavo del terreno) inferiore le acque soprabbondanti.

7.° La sommità o soglia superiore delle chiuse giova che non sia orizzontale ma alcun poco inclinata verso la bocca, o sia l'incile (imbocco di un canale) del diversivo (deviazione), onde il corso dell’acqua si mantenga da questa parte, e il fondo del fiume si conservi più basso della chiusa.

8.° E può essere anche utile di stabilire la chiusa obliquamente nell'alveo (Incavo del terreno) del fiume, in modo che dalla parte dell'incile (imbocco di un canale) faccia un angolo acuto con la sponda, e tenda a invitare il corso del fiume verso l'incile medesimo, e quindi a rendere più difficile lo alzamento del fondo presso la bocca del diversivo(che serve ad attuare una deviazione).

 

Le cinque prime condizioni appartengono alla stabilità della chiusa; le tre ultime tendono alla miglior costruzione dell'edificio per quanto concerne il pieno e durevole conseguimento del ricercato effetto della diversione (deviazione) dell’acqua. 

 

Ora parliamo della diga di Tibi 

 

si trova sul fiume Monnegre nelle città di Tibi, Alicante, Comunità di Valencia, in Spagna.

 

A suo tempo era la più grande diga in Europa e in tutto il mondo conosciuto: la sua altezza di oltre quaranta metri.

 

Il suo lavoro ha avuto inizio nel 1580 per la regia di Giovanni Battista Antonelli e il nipote Cristoforo Garavelli Antonelli per ordine del re Filippo II nel fiume Monnegre.

 

Si trova su una superficie di 50 ettari e ha una capacità massima di 2 milioni di metri cubi. Si tratta di una diga a gravità con un’altezza di 46 m e una lunghezza in coronamento di 65 m.

 

La sua curva d’impianto innovativo, con un raggio di 107 metri (con solo 65 metri dalla prua alla cresta della diga) con il profilo inclinato della parete a valle ha significato un rinnovamento tecnico chiave, ancora in miglioramento di dighe dell'arco essa dà luogo a moderne dighe ad arco. L'opera si compone di nucleo in muratura formata da spesse mura e pietre scolpite. Aveva un sistema idraulico composto di assunzione di acqua a diverse altezze, sfioratore di superficie e scarico principale per la pulizia periodica della corsa depositato sul fondo della diga.

Attualmente la diga è di funzionamento continuo, anche se marcatamente è diminuita nella sua capacità.

 

Che cosa dicono gli abitanti e la regione Alicante:

Il nome è legato da Tibi inesorabilmente da secoli uno delle più imponenti e belle della provincia di Alicante: la diga.

 

Qui tutto è verde ... anche l'acqua. Non sorprende che la diga di Tibi è stata costruita in modo da conservare le acque di un fiume curioso, che sorge nella Sierra de Onil. Nel suo corso superiore, il fiume si chiama Rio Verde; dalla diga in poi si chiama Monnegre fiume stesso come il canale attraverso un manto di calcari triassici neri, presentando le acque che la colorazione che riflette il letto attraverso il quale scorre; e per raggiungere il Huerta de Alicante e la sua bocca in Campello, chiamato fiume Seco per mancanza di acqua, causata dalla piena utilizzazione per le colture. Per porre rimedio a questa situazione di secco per le sue terre, la città ha costruito a proprie spese la diga tra il 1580 e il 1594. 

La diga

La cartografia originale della diga 

La cartografia con autografi degli Antonelli